Lo stile è l'uomo

Alberto Piazzi, 2010

Libertà, 1976 - Tecnica mista su tela - cm 50x70 - Collezione privata Verona

“Ho la testa piena di dubbi e con poche certezze per cui non so mai cosa dire della mia pittura”.

Dopo questo incipit non si può proprio dire che il signor Borrello si abbandoni all’autocelebrazione. Tuttavia, in altri cenni autobiografici, (là dove egli stesso afferma che “l’amore, la gioia o la paura di vivere, la confusa emozione che ci dà la luce del tramonto o il volo di un gabbiano”) lascia intendere quali siano i temi e le motivazioni della sua ispirazione artistica perché sono queste parole che giustificano appieno la sua arte e il prodotto che ne consegue.

Ma il nostro caro Pippo si chiede ancora “ma se non fossi nato a Napoli, in quello specchio di acqua antistante Mare Chiaro chissà se avrei fatto il pittore”

La risposta comunque a queste domande un po’ retoriche consiste in quei caratteri interessanti della pittura di Borrello nei quali, come annota Paolo Portoghesi, “avviene il recupero della linea come mezzo espressivo fondamentale a cui si accoppia una interpretazione dei colori che non cerca impasti o tonalità delicati ma si esprime con violenza elementare”.

Confesso che a tutti i giudizi sull’arte del Borrello, raccolti nei cataloghi, redatti con la collaborazione di Vittorino Andreoli, di Silvana Pirrello, di Licisco Magagnato e di altri, non mi sento di aggiungere qualche cosa di originale poiché condivido in pieno soprattutto il giudizio di Franco Solmi là dove, accennando alla mediterraneità inquieta del pittore, così descrive sinteticamente la sua arte, nella quale si “mantiene viva la solarità dei colori e la linea, la quale, pur trascinata in vortici misteriosi, conserva una sua saldezza classica per cui l’opera appare sempre nitida, frutto di un conquistato equilibrio formale più che di una appagata coscienza delle cose”.

In conclusione: se, come è stato scritto che “lo stile è l’uomo” corrisponde al vero, allora è possibile rendersi conto che le peculiari caratteristiche della pittura del Borrello coincidono con la sua personalità di artista soprattutto là dove il turbinio dei colori finisce per sovrastare le forme, perché là si avverte, “in questo simpatico napoletano che non ha mai abbandonato la sua terra”, una struggente nostalgia del mare, del sole, delle onde per cui le immagini diventano folklore, diventano musica, diventano passione.