I colori dello sport

Verona - palazzo della Gran Guardia, sala Buvette - 2012

I colori dello sport

L’Assessore allo Sport e al Tempo Libero

Federico Sboarina

Affidiamo alle opere di “Pippo” Borrello, grande pittore, napoletano di nascita e veronese di adozione, il piacere di celebrare i migliori sportivi veronesi del 2011 premiati con il “Premio Cangrande” con una raccolta dedicata allo Sport.

In un trionfo di vivaci colori e grazie ad un ricercato equilibrio di linee sinuose si esaltano primati e speranze degli atleti dove anche il visitatore più distratto viene coinvolto dall’energia e dal movimento che attraversano le opere ed è toccato dalle emozioni che l’artista rappresenta con segno potente nelle sue tele.

Il pittore rivive con gli atleti e con noi le emozioni di ieri e di oggi e, con generosa passione, concede il premio della sua ispirazione.

In questo caleidoscopio di colori e di immagini vivaci che esaltano il movimento tipico della pratica sportiva ben si accosta la pittura dell’artista con lo spirito precipuo dello sportivo che viene altamente valorizzato ed esaltato dalla caratteristiche tipiche delle opere dell’artista di cui celebriamo la rassegna pittorica.

Silvana Ticci Pirrello

Lo sport è una delle manifestazioni più alte della volontà umana per via di quel segreto desiderio di raggiungere e superare limiti che sembrerebbero invalicabili.

Nelle sue più alte manifestazioni esso è sinonimo di impegno, sacrificio, lotta leale, volontà di raggiungere traguardi, dedizione, passione ed eleganza.

Tutto ciò esprime Pippo Borrello nelle sue nuove tele dedicate a questo argomento, con quell’ occhio e quella mano d’ artista che sa trasfondere e trasfigurare ciò che di meglio il difficile tema suggerisce. Il percorso ad ostacoli che la sua pittura affronta è pieno d’ insidie, cioè il rischio di cadere nell’ovvio, nel banale, nella pubblicizzazione spettacolare.

Niente di tutto ciò. Il Maestro adopera la sua fluida magica linea vincente, i suoi colori solari e madreperlati, l’ energia repressa nell’attimo prima della gara, il moto ondoso dei suoi cavalli, la precisione del suo gesto.

Come tema classico ritorna il mare, attraversato da fasci di luce colorata, e quella sua attrazione per il movimento, ripreso da una tradizione elitaria di eleganza parimenti mutuata dall’antico.

Egli ci offre una chiave di lettura per ricostruire le suggestioni adolescenziali che ci riportano ai miti degli eroi vittoriosi e dei protagonisti puri di cuore, “senza macchia nè paura”. Lo spettacolo così si fa ricordo nostalgico ed arte.

La sua pittura, strutturata in sapienti linee architettoniche ed estreme eleganze formali, pur nella sua modernità richiama alla mente echi classici sia nella forma che nel contenuto, che arrivano da molto, molto lontano, da una raffi nata cultura mediterranea. Per questo, forse, la lettura del tema pittorico è immediata.

A questo proposito ci vengono in mente i Giochi Olimpici dell’antica Grecia, dove le discipline sportive avevano qualcosa di sacro, i vincitori ricevevano in premio una corona d’olivo e gli Dei assistevano compiaciuti ed ammirati.

Intanto una ventina dei suoi quadri restano esposti a Singapore.